Stagione 2014-2015

O cu nui o cu iddi

Seconda ed ultima parte del processo per la morte di Maria Concetta Cacciola, avvenuta a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, il 20 agosto del 2011

04-04-2015 23:40

O cu nui o cu iddi

Corte d’Assise di Palmi presieduta dalla Dott.ssa Silvia Capone.

Seconda ed ultima parte del processo per la morte di Maria Concetta Cacciola, avvenuta a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria,  il 20 agosto del 2011.

L’accusa sostiene che Maria Concetta Cacciola a causa delle violenze fisiche e vessazioni psicologiche da parte della madre, del padre e del fratello si era determinata a porre fine alla sua vita.

È per fuggire dai pedinamenti, dalle botte e dagli schiaffi che Concetta si sarebbe rifugiata nella giustizia. Inizia a collaborare, va via da Rosarno e racconta quello che ha sentito nel suo ambiente familiare così vicino ai clan Pesce e Bellocco, punte di diamante della ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Ma tornata a casa Maria Concetta era tornata anche alla sua triste vita. Isolata e controllata dai familiari, secondo l’accusa, si sarebbe infine decisa a farla finita.

Il padre di Maria Concetta Michele Cacciola, la madre, Anna Rosalba Lazzaro e il fratello Giuseppe sostengono invece che la donna si sia suicidata perché raggirata, costretta a collaborare con la giustizia infangando la sua stessa famiglia, illusa. Dalla loro una audiocassetta e una lettera che allegano all’esposto in cui denunciano le violenze subite da Maria Concetta. L’onta, la vergogna l’avrebbero portata a togliersi la vita.

La sentenza stabilirà quale delle due tesi ha trovato riscontri nelle prove del processo.

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