La strage di San Gennaro

Tre puntate in onda sabato 4, 11 e 18 febbraio 2012

La sera del 18 settembre 2008 si compie una delle pagine più nere della storia criminale italiana, che passerà alle cronache come la strage di San Gennaro.

Sei cittadini ghanesi vengono uccisi a colpi di kalashnikov nei pressi di una sartoria posta sulla statale Domitiana, in provincia di Caserta. Inizialmente si pensa ad un regolamento di conti tra trafficanti di droga, ma questa lettura dei fatti si rivelerà un errore fatale. Quei sei ragazzi sono del tutto estranei alla malavita, sono delle vittime innocenti, lavoratori e rifugiati. Tutti gli indizi portano gli inquirenti sulle tracce del latitante Giuseppe Setola, uno dei capi del  famigerato clan dei casalesi.

Nel corso di tre puntate, a partire da sabato 4 febbraio, il programma condotto da Roberta Petrelluzzi, Un giorno in Pretura,  ripercorre un anno e mezzo di udienze presso la Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Elvi Capecelatro, dove vengono accertate le responsabilità di Giuseppe Setola e dei suoi  4 complici, autori del massacro e di molti altri delitti.
L’accusa per tutti è di strage con finalità terroristica e con l’aggravante del razzismo.

Nella prima puntata vengono analizzati i fatti di quella tragica notte sulla Domitiana, quando un assurdo destino ha fatto sì che i 6 ragazzi, si riunissero per caso presso la sartoria di un amico, del tutto ignari di ciò che li aspettava. 

Nella seconda puntata verranno ripercorsi  i 9 mesi di latitanza di  Giuseppe Setola, detto ‘O’cecato’, da aprile 2008 a gennaio 2009, durante i quali mette a segno ben 18 omicidi. Una scia di sangue e di orrore che si abbatte sulla provincia di Caserta e che sembra non avere fine.

La terza e ultima puntata sarà incentrata invece sulle prove e il movente che inchiodano Giuseppe Setola e gli altri imputati alle loro responsabilità penali.

Il processo per la strage di Castelvolturno è una testimonianza dolorosa che mostra sin dove le mafie osano spingersi e sfidare lo Stato.

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